Testimonianze
Durante l'esposizione
delle opere artistiche nelle mostre d'arte, alcuni visitatori
hanno voluto esprimere le loro osservazioni per iscritto. Queste
osservazioni, ho deciso di chiamarle testimonianze. Alcune si
compongono di un solo rigo e descrivono in un lampo, una sensazione,
altre invece assumono l'impronta della critica. A fianco, in questa
pagina c'è un elenco che punta alle singole persone che hanno
scritto una testimonianza.
Lupia Serafino
Ex sindaco di Cerva (Cz)
"Fedele
nelle sembianze e acuta l’invenzione cromatica, ci trasmette emozioni
che nascono da un substrato… di non facile identificazione".
Restagno Franco
Meccanico
"Quadro
artisticamente bello capace di esprimere un valore vero della
vita, senza tentativi di affermare il pensiero artistico mediante
nudi e volgarità".
Scarpino Antonietta
Insegnante in Crotone
"Perfetta
per dimensione e somiglianza, gradevolissima per colore e ombre".
Anastasio Antonietta
Impiegata bancaria ist.
Cred. Milano
"Precisa
riproduzione da foto: ottimi la proporzionalità, la prospettiva
e i giochi di ombra".
Proto Antonio
Ex sindaco di Sersale
(cz)
"La
semplicità dimostrata dall’Artista attraverso le sue Opere
merita un plauso ed un consenso".
Cistaro Armando
Pittore e decoratore
"In
Borelli Vincenzo s’intravede un tormento, una rinnovata definizione
pittorica, c’è un’ansia tesa a recuperare attraverso l’immersione
nel ritratto il nuovo "io", una identità segreta
ed inafferrabile occultata nella profondità dell’inconscio".
Borelli Rosaria
Casalinga
"Ritratti
bellissimi; tanti complimenti al pittore"
Lupia Serafino
Ex sindaco del comune
di Cerva (Catanzaro)
"Nei
ritratti di Vincenzo Borelli, c’è un chè di vissuto
di fatto proprio; Egli cerca di comunicare agli altri uno scorcio
di se stesso".
Lia Emilio
Pittore
"La
padronanza delle varie tecniche pittoriche usate con maestria
e perizia da Vincenzo Borelli donano ai soggetti dipinti una espressività
grafica che supera la staticità espressiva degli stessi
soggetti".
Onofrio Serafino
Geometra
"L’artista
Borelli Vincenzo attraverso i colori forti e vivaci dà
alle sue opere una raffigurazione reale e sensibile".
Severino Antonio
Il segretario dell’assessore
provinciale di Catanzaro
"Splendida
per cromaticità e per la plasticità dell’immagine
che si interseca con la personalità espressiva dell’autore".
Londino Francesca
Critico d’arte, Soverato
(cz)
francescalondino@virgilio.it
"Attraverso
la pittura ripetiamo il soggetto. Questo l’intervento di Borelli
ritrattista, ma anche artista che sfiora il surrealismo fondendolo
al concettuale. Vari contenuti una buona pittura, una grande interiorità".
Scarpino Michele
Preside delle scuole medie
di Sersale
"La
mostra del 19 dicembre 1993 presenta una varietà di immagini
sacre e consuete espressione di un profondo cammino spirituale compiuto dall’artista Borelli con attenzione ai problemi eterni dell’uomo di ieri, di oggi e di domani".
Torchia Marisa
Insegnante in Sersale
"L’abilità
dell’artista traspare nella cura del particolare e nella brillantezza
cromatica che infondono nelle opere una forte veridicità
e vitalità".
Scalise Michele
Sovrintendente della polizia
di stato Catanzaro
"Le
opere prodotte da Vincenzo Borelli rispecchiano la sua personalità,
ricca di naturale fantasia espressiva che si interseca con il
"dono di natura"".
Talarico Massimo
Diplomando perito industriale
"La
classe traspare in ogni sua opera, la mano segue le orme dell’intelligenza,
e ogni tuo felice pensiero si realizza materialmente in una tua
semplice e nello stesso tempo "significativa"
opera, sei un artista intelligente".
Torchia Marisa
"L’autore
è riuscito a dare un tocco di originalità alle sue
opere, oltre che per la minuziosa cura del tratto Grafico-Pittorico,
anche per il breve commento che accompagna alcune di esse da cui
si evince l’interpretazione personale".
Borelli Salvatore
p.i. Sersale (Catanzaro)
guarda il ritratto
"Il
personaggio di Vincenzo Borelli per me bravissimo interlocutore
dell’arte contemporanea, ha saputo cogliere in modo molto soddisfacente
nella pittura le basi essenziali del suo animo interiore. Dimostrando
in oltre, interesse nell’espressione e nella natura delle cose,
facendo delle sue opere un valido documento della sua spigliata
comunione con l’arte e della sua carriera artistica".
Don Peppino Talarico
fu arciprete di Sersale
"Vasta
e diversificata è la produzione di questo giovane artista:
Madonne, Ritratti, Personaggi; tutto esce dalla mano e fantasia
del pittore con maestria, come toccata dalla potente maniera del
pennello che trasfigura la materia inerte in magia che eloquentemente
parla e conquide".
Anastasio Antonietta
Impiegata bancaria ist.
Di cred. Milano
"Fedele
riproduzione da foto scattata in epoca antecedente al ritratto;
questo fatto lo rende più prezioso poiché l’artista
non ha potuto trovare riscontro nel reale".
Marchio Filippo
Pittore e scultore di
Petronà (Catanzaro)
"Opere
d’Arte Impeccabili".
Talarico Don Giuseppe
fu arciprete di Sersale
"Vasta
e diversificata è la produzione di questo giovane artista;
ma sempre con maestria e fantasia, trasfigura la materia inerte
in magia pittorica".
Lupia Serafino
"Pregevole
la riflessione e la ponderatezza delle sfumature del segno, trattato
con raffinata eleganza e sicurezza".
Dal "REPERTORIO
D'ARTE CONTEMPORANEA" a cura del Giornalista Fulvio Castellani,
Vincenzo Ursini
Editore di Catanzaro
"Oltre
al ritratto, che rende con meticolosa attenzione per il tratto
esteriore ed interiore, Vincenzo Borelli da consistenza a nature
morte e ad ambienti in cui gli elementi scandiscono lo spazio
e quasi si offrono ad una fruizione vorace e vibratile".
Marchio Franco
Tommaso (FRATOMARK)
Architetto e pittore di Genova
"Il
tocco veramente felice dell’artista Borelli rende interessanti
le sue opere specie per la continua variazione delle tecniche
espressive.
Russo Franco
Capo tecnico ferrovia
"L’artista
Borelli Vincenzo denota nei colori, nella prospettiva, una qualità
rara nei giovani della sua età. Egli cerca di rendere attraverso
il colore la carica emotiva la cui spiritualità ha qualcosa
nei grandi del passato".
Riccelli Alfio
Pres. Comitato civico
di Pentone (cz)
"Attraverso
le sue opere Vincenzo Borelli esprime compiutamente la grande
sensibilità interiore. Le
sue opere sono il suo Io".
Agostini Stefania
Pittrice di Milano
"Il
tratto deciso del carboncino e delle matite indicano una grande
esperienza. Da non trascurare la vena fantasiosa, che lo porta
alla ricerca di tecniche diverse".
Campise Giuseppe
Agente Assicurativo
"Le
icone da me viste alla mostra di Cerva, hanno impressionato il
mio animo cristiano, ed hanno suscitato in me apprezzamento e
meraviglia verso una tecnica da me riconosciuta valida".
Berlingò
Salvatore
Ex ass. alla cultura
ed erlocutore dell’arte
"Guardando
le opere di questo artista si nota la sua grande volontà
operativa di indagare tramite il disegno e il colore nelle complesse
e difficili vie della sensibilità umana. Nella sua pittura
si nota una componente realista, che è il risultato di
una attenta osservazione della natura e dell’uomo che evidenzia
soprattutto nei paesaggi da vero e nei ritratti e una componente
che ricorda le opere dei surrealisti per il modo di rappresentare
la figura umana, per la scelta dei colori e per la tecnica usata.
Poiché lo stesso Vincenzo afferma che la pittura è
ordine, nelle sue opere riesce a cogliere tutti i particolari
di cui è ricca la natura e li rappresenta con perfezione
e puntualità. La sua personalità è protesa
in uno sforzo operativo che ricerca nuovi orizzonti di vita e
di amore. Concludendo, l’artista con una tecnica sua crea composizioni
chiare e spontanee".
Leonetti Mimmo
Ex parroco di Cerva
"Il
ritratto è una delle caratteristiche artistiche dell’artista.
Oltre ad essere una descrizione minuta e attenta della persona,
nello stesso tempo non è una " fotografia"
poiché attraverso i colori, le luci e le ombre, il chiaro
scuro mette in evidenza sia la somiglianza che il tratto interiore,
la personalità, la verità e la realtà della
persona. La caratteristica specifica dei suoi ritratti sono certamente
gli occhi che diventano per la loro vivacità, brillantezza
e profondità, "finestra" dell’animo umano. In
alcuni dei suoi ritratti l’uso dei colori da una particolare vivacità
espressiva, crea quasi un gioco di pieghe del tessuto che poi
si fonde quasi a confondersi con lo sfondo della tela, creando
un effetto di apertura della stessa immagine".
Osservando
attentamente le opere di Vincenzo Borelli s’avverte una crescita
graduale dell’artista sia nel trattare i vari soggetti, sia nell’uso
dei colori che raggiungono in qualche sua opera una purezza e
una luminosità notevole. Il ritratto di Giuseppe Libero
Le Pera ha proprio una forza espressiva singolare data dalla precisione
artistica del ritratto e dalla pienezza dei colori che a tratti
assumono una luminosità e una vivacità interessante.
Due sono gli elementi che più di tutti balzano agli occhi
dell'osservatore:
a) gli occhi vivi e molto espressivi del soggetto trattato…
b) il forte contrasto tra l’immagine e lo sfondo del quadro stesso.
Il personaggio così sembra che esca fuori dalla stessa
tela e da al visitatore una sensazione dialogica.
Architetto Andrea
Garofalo
Ex Sindaco di Marcedusa
(Catanzaro)
"A
differenza di tanti artisti che semplicemente si limitano a produrre
manufatti, anche se pur di pregiata fattura e indiscussa bellezza,
Sersalensis ha un innovativo modo di sentire l'Arte e di esternare
la realtà.
L'Artista,
in modo del tutto originale, improvvisa la sua personale, essa
diventa in quel preciso istante, atto creativo, opera d'arte e
si disfà da essa, cancellandola, al termine della mostra.
La performance di Sersalensis non è necessariamente fatta
da quadri o da sculture, ma di oggetti d'uso quotidiano, anche
da pezzi che possono essere presi e scambiati tra loro, permettendo
così al pubblico di interagire e "navigare" in essi, gli
oggetti possono essere predisposti in altezza, per formare una
struttura verticale, o semplicemente distesi sul pavimento, fondendosi
con esso per essere eventualmente calpestati, nasce così
l'installazione, quel nuovo modo di definire quel genere di scultura,
composta da una sola o da molteplici strutture poliedriche, ma
anche da un unico o più dipinti posti in uno spazio.
In
questo contesto, nasce la sua nuova produzione artistica, fatta
ancora da manufatti, ma collocati in un ottica differente, inusuale,
in modo da permettere allo spazio e al pubblico di interagire
con essa, le Opere non verranno più collocate necessariamente
su cavalletti, piedistalli o appese al muro, (anzi in base ai
bisogni comunicativi, essi potranno diventare parte integrante
dell'opera) ma saranno disposte in modo da formare strutture uniche,
esse dovranno comunicare al pubblico novità, idee, concetti,
studi, nozioni di matematica, quesiti filosofici e scientifici
in altre parole, tutto ciò che il fertile intelletto di
un Artista in precisi istanti di vita genera, emana".
Oscar Visentin
"Val di Non" in Trentino Alto
Adige
"Vincenzo
Borelli esprime una sua profonda linea filosofica intersecando
teorica sociologica a pittura e strumentando questa per la presentazione
di un suo originale edonismo.
...Oltre
al geniale effetto pittorico, si innalza nelle sue Opere un significato
superiore che potrebbe rappresentare la spina dorsale della stessa
arte".
Valerio
Utri
Giornalista
e critico d'arte di Bologna
"Vincenzo
Borelli, un Artista che opera nell'arte con la gioia di sentirsi
elemento vivo di un grande corpo. Egli intende l'Artista un essere
dell'universo che spazia nella grandiosità dell'immenso
senza confini e senza limiti inibitori. Sono infatti delle immagini
che tendono a creare problematiche esistenziali di eccezionale
musicalità"
Pasquale Gabriele
"Chi è Vincenzo
Borelli?
Uno di noi tra la gente della presila catanzarese; persone orgogliose,
attaccate alle proprie tradizioni, laboriose, semplici ed umili,
a volte caparbie, ma sempre comunque sinceramente ospitali, baciati
dal sole del nostro sud che rinfranca gli animi e riscalda i cuori.
Ben sappiamo, come
l'Arte spesso trovi naturale "frequentare" luoghi meno
soleggiati, ma sfarzosi, dove la circolazione vertiginosa del
denaro aiuta non poco l'affermarsi di nuovi artisti, favoriti
inoltre, dalla presenza di un mercato in cui, alla maggiore domanda
dei beni più svariati, si accompagna quella per le cose
dell'Arte. Quindi, in assenza anche di soggetti istituzionali
che aiutino l'Arte a diventare cosa più popolare, l'artista
in primo luogo, non avendo molte possibilità di affermarsi,
deve necessariamente sensibilizzare, far prendere coscenza delle
cose che con l'arte dice, che a volte sono personali, ma sovente
riflesso della comunità in cui vive e delle tradizioni
popolari che rappresenta.
In Vincenzo Borelli
la consapevolezza di vivere questa realtà, in questo particolare
momento storico, è accompagnata ad una conoscenza a volte
minuziosa del passato, ed in particolare della società
arcaica, quale noi conosciamo dai libri sacri, oltre che in genere
del mondo antico mitologico. L'esperienza personale ha per un
tratto della sua vita coinciso con l'esperienza ideologico-religiosa
che ovviamente non poteva che influenzarne in parte l'impronta
artistica. E' in questo contesto che si trovano comportamenti
artistici tendenti a razionalizzare, a compensare la mancanza
di una certa libertà che ora l'Arte consente a pieno.
Spesso ciò che
Egli "ritrae" è una "persona", un "gesto", "un'espressione",
un "fare qualcosa". La fantasia, in queste sue opere, appare mitigata,
misurata, da una decisa dose di realismo.
Ma perché noi
ci domandiamo, tanta voglia di raccontare il presente?
Perché questa
costante ricerca nel - del passato?
Chi conosce l'Artista,
io penso, stranamente, non lo riconosce (forse), pienamente
nei suoi quadri, quasi non vi fosse una relazione tra la vita
dello stesso artista e l'Arte che Egli esprime. Certamente, così
non è, ma una risposta è a questo punto urgente.
Una possibile, quanto probabile spiegazione è dovuta ad
una impellente "necessità", ad un "autentico bisogno" di
rappresentare "fedelmente" la realta, di cui si parla,
da contrapporsi ad una impalpabile irrazionalità, ad una
mezza vita fatta di idee religiose.
Il "ritratto",
a mio avviso, è una costante del bisogno di cui si parla,
una ricerca continua nell'animo delle persone "impressionate"
per indagare l'Universo dell' "Essere" di cui siamo
parte, una domanda per la quale non avremo forse mai una esauriente
risposta
Mazza
Andrea
Geometra
e musicista
"Non
è facile dare un giudizio (opinione) rapido e significativo
sulle opere (pensiero) esibite da Borelli, ma ciò, nonostante
ogni opera (lavoro) segue uno sviluppo critico di notevole interesse
culturale".
Prof.
Mariarosaria Belgiovine
Critico
d'Arte
"Un
rapporto eclettico e spigliato con il figurativo, raccontato dalle
sue personali emozioni fluide e delicatamente efficaci. Lo
studio formale dei suoi dipinti esalta le proporzioni individuate
con precise e raffinate tracce di visione segnica".