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La spiritualita è stata definita da alcuni studiosi come un luogo dove l'essere umano s’interroga sul senso sullo scopo della sua vita in un mondo dove tutto finisce tragicamente nella morte, della presenza di un individuo dotato di intelligenza superiore, rispetto ad altre forme di vita, nel mondo, sull’ipotesi di una trascendenza, di una vita nell'al di là, decodificata, pianificata e annunciata, in una immagine dal contenuto positivo, rassicurante, per l'’uomo, che lo eleva a entità preponderante nei suoi rapporti con tutto ciò che gli sta attorno. Questa definizione della spiritualità mostra bene la complessita dell'argomento dagli aspetti psicologici, sociali e antropologici rilevanti, che sfociano nell'impellente bisogno di ogni individuo di elevare se stesso a un rango superiore che dia dignità alla propria esistenza. Visti in questo contesto i bisogni spirituali acquistano un significato diverso dalla religiosità, infatti, definirsi "spirituali" non significa essere necessariamente un credente, né i problemi che riguardano l'etica sono argomenti esclusivamente a pertinenza delle religioni, ma sono concetti che riguadano tutti gli uomini indifferentemente se sono credenti o meno, inoltre l'essere religioso, o meglio, gli individui che dicono di credere in Dio, affrontano le questioni etiche e spirituali, ognuno in maniera diversa, a volte ispirati dai dettami differenti delle confessioni di appartenenza, ma anche l'affermazione della propria religiosità non sempre converge nel rispetto delle normi etiche e spirituali, in altri termini, parlano bene del proprio credo o confessione, ma, "razzolano male". È assolutamente falso affermare che per poter soddisfare pienamente i propri bisogni spirituali, si debba essere per forza religiosi, credere in un essere Onnipotente, abbracciare una religione, anche tutte le arti visive, la pittura e la scultura tradizionale, la musica, la poesia, la letteratura, lo studio della filosofia, la lettura di riviste a carattere scientifico può appagare la propria sete spirituale. I bisogni spirituali dell'uomo, quindi, riguardano la "visione" che ogni individuo religioso e non credente ha del mondo, del senso e dello scopo dell'esistenza, e della vita, si caratterizzano come necessità d’essere accettati, rispettati ed identificati come una persona, con personalità unica, distinta e di rilievo, davanti ai rischi del qualunquismo, della rottura e della perdità della singolarità e dell'unicità, scivolando nell’impersonalità e nell'anonimia, e peggio ancora nella frantumazione sociale e affettiva; da quì il senso ritrovato, ma, volendo anche rivelato, attraverso l'informazione e la cultura, in faccia all'oblio, ridà significato alla vita, raggiungendo così la pace dei sensi, ecco quindi, che i bisogni spirituali ben si conciliano con la necessità della serenità d'animo, di dare quiete alle turbolenze della coscenza che sempre investiga, davanti alle mille domande sul significato dell'esistenza. |
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