La morale, il Perbenismo, il Benessere. Schiavi di un sistema, Schiavi del Sistema. Siamo imprigionati tra bisogni indotti e falsi tabù. Ci vogliono docili, anestetizzandoci periodicamente con puerilità. Ci vogliono Docili, stupidi e aridi. Le loro armi: Immagini martellanti, Suoni martellanti, Messaggi martellanti, martellanti per le nostre Coscienze, per le nostre Identità. Ci spingono verso una Identità comune, l’Identità del Consumo. «L’irrealtà è quella dell'allucinante somiglianza del reale a se stesso. [...] Noi viviamo già ovunque nell’allucinazione estetica della realtà. [...] È così che alla consapevolezza, all’angoscia e alla morte si può sostituire il godimento totale dei segni della consapevolezza, della disperazione, della violenza e della morte». Jean Baudrillard Amo le immagini e la loro forza, amo le mie immagini. Oggi la divinità più adorata? Il Consumo. Tutto viene adoperato dai sacerdoti del dio Consumo, per conquistare adepti, per aumentare il numero degli adepti. La Rabbia, il Rancore, lo Sgomento, invadono la mia anima, la mia coscienza, la mia identità, che vuole essere mutante, libera, dolorante, dolente, ma non anestetizzata. Io parto dal Rifiutare: rifiutare le imposizioni, rifiutare i falsi moralismi, rifiutare i canoni estetici che ci vengono fatti digerire. Rifiuto la violenza, specialmente quella dei media la più subdola perché confezionata in modo da non sembrare tale, così da non generare odio, rifiuto, o qualsiasi altra forma di protesta a chi la subisce. Rifiuto il nuovo Dio: l’economia e chi ne fa le veci in terra... le multinazionali. Rifiuto la falsa politica dello spettacolo, ormai priva di ideologie. Rifiuto l’ipocrisia e lo squallore quotidiano. Rifiuto il consumo inteso come benessere. Rifiuto la logica, la tecnologia e il sapere, usati come arma di potere da chi detiene il potere. Rifiuto in special modo la falsità. Io voglio comunicare sinceramente, senza paure o mezzi termini, perché solo così posso sperare di instaurare un “vero” rapporto con gli altri. Il mio lavoro vuole essere naïf, privo di tabù, voglio mettere a nudo la mia persona. Un lavoro autobiografico, degli autoritratti, dei ritratti sociali.

Diego Giannetti

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